ChiaSeedEurope - il portale della Salvia Hispanica,la migliore,economica e sicura fonte di omega3

le cause delle malattie moderne

"Lasciate che il Cibo sia la Vostra Medicina e la Vostra Medicina sia il Cibo" cit. Ippocrate

Sono passate da tempo le ere in cui l'uomo doveva lottare per la sopravvivenza ed era conveniente, in momenti di abbondanza, abbuffarsi per fare scorte di grassi riutilizzabili in periodi di magra...
Il problema, enorme, è che nessuno di noi o quasi deve lottare per approvvigionarsi di cibo, al giorno d'oggi eppure ogni giorno molti di noi si cibano come se non ci fosse un domani...
Io stesso considero la tavola uno dei pochi piaceri della vita, ma ci siamo mai chiesti perchè allora un piacere possa trasformarsi in malattie o chili di troppo? Qualcosa deve essere andato storto...

In un bell'articolo di qualche tempo fa (vedi sotto) si legge che "Sull'uomo moderno si è abbattuta una tempesta nutrizionale perfetta", causata da alimenti con elevato indice glicemico, in particolar modo zuccheri e grassi a catena corta che il nostro organismo non riesce ad elaborare correttamente e che si trasformano in grassi.

Questi grassi oltre ad essere antiestetici, nei soggetti con tendenza all'obesità, possono provocare con il tempo l'insorgere di numerose malattie degenerative, diabete di tipo B o mellito in primis. La relazione tra obesità e diabete non ereditario è sempre più soggetto di studi e pare oramai quasi palese. Ma non siamo medici nè ricercatori per questo ci asterremo da commenti che non ci competono.

Persone molto più esperte di noi come ad esempio il Prof. Camillo Ricordi, direttore del Diabetes Research Institute di Miami dichiara che l'infiammazione a bassa intensità, cronica e silente, quindi non immediatamente dolorosa, ma innescata da una dieta sbagliata, accelera i processi patologici. «Obesità, diabete, malattie metaboliche, neurodegenerative, cardiovascolari hanno tutte un'impronta comune: l'infiammazione nel sangue». In Italia, la popolazione affetta da diabete tipo 2 è passata dal 2,5% degli anni '70 al 4,5% attuale, quasi raddoppiata in meno di mezzo secolo...

Alla nascita la nostra aspettativa di vita è determinata anche dai telomeri che scandiscono, a ogni divisione cellulare, i cicli vitali di ricambio cellulare. Quando il telomero finisce, la cellula muore. Si possono verificare circa 70 cicli, un ciclo completo rappresenta due anni.

Ma la velocità non è uguale per tutti. Ogni processo infiammatorio infatti produce una lesione microscopica ai tessuti, alla quale risponde l'intervento riparatore delle cellule staminali adulte le quali, replicandosi, provocano l'accorciamento dei telomeri... e della nostra vita!

Ecco perché chi ha uno stile di vita sano e un'alimentazione corretta, in assenza di incidenti, tumori ed altre gravissime malattie, potrebbe teoricamente raggiungere i 140 anni.

Viceversa, chi si alimenta in maniera sbagliata potrebbe avere a trent'anni lo stesso telomero di un anziano vegetariano che si è saputo mantenere "giovane".

A monte, dunque, c'è un'infiammazione cronica nel sangue che si diffonde "come una metastasi" nell'organismo perché è difficile da identificare, finché non ne compaiono i sintomi, anche moltissimi anni dopo.

Un marker indicativo dell'infiammazione dovuta all'alimentazione è il rapporto fra omega 6 e omega 3 nel sangue. Si tratta di un esame del sangue che non molte strutture sanitarie offrono...

Nell'obesità, il grasso corporeo causa il processo d'infiammazione cronica e pare che proprio questo sia a sua volta causa di ulteriori accumuli di grasso, rendendo vani i tentativi di perdere peso.

E' un fattore di rischio gravissimo anche in Italia dove gli obesi sono il 10% della popolazione adulta e il 15% di quella infantile, i ragazzi che una volta erano i più magri d'Europa sono diventati i più ciccioni d'Europa (me compreso, sic!)


Ogni anno si contano più di 50.000 decessi per patologie correlate all'obesità nella sola Italia.

A Bratislava (in Slovacchia) ho visto una campagna della Lega Contro il Cancro che metteva l'obesità alla stregua del fumo e dell'alcool... lo slogan era del tipo "CANCRO? SARA' COLPA TUA"

In un certo senso hanno ragione, visto che possiamo condizionare l'attivazione di alcuni geni con la nostra alimentazione. Nel bene e nel male...

Siamo (o diventiamo) quello che mangiamo.

Esistono alimenti altamente pro-infiammatori, come i grassi contenuti in alcuni tipi di oli vegetali (quelli con cui spesso si friggono le patatine, per intenderci) - in particolare se idrogenati... e altri con proprietà antinfiammatorie, come i polifenoli contenuti nel vino (meglio rosso) o gli omega 3 di cui sono ricchi la verdura e alcuni pesci.

Quale dieta seguire, dunque? (Dieta intesa come stile di vita, non prettamente come dieta dimagrante...)

Purtroppo il modello di dieta all' americana che è tanto popolare al giorno d'oggi per via della sua facilità di approvvigionamento, della sua presenza incessante nei media e magari anche il suo costo relativamente basso... beh... è il prototipo della dieta sbagliata!

Con i suoi eccessi di carne rossa e grassi animali, oltre all'utilizzo spasmodico degli oli vegetali che sono il nostro nemico numero 1!

Lo conferma il rapporto fra omega 6 e omega 3: in Giappone è sotto i 2 punti, nelle persone diabetiche è 17, nella dieta americana è 15.


Il fatto che una persona possa raggiungere lo stesso livello di infiammazione di un diabetico solo per ciò che mangia è indicativo del danno al quale va incontro e ulteriore conferma delle teorie che vedono alimentazione errata e diabete come stretti parenti.

Nella dieta non devono mai mancare frutta e verdura, meglio evitare bibite zuccherate e privilegiare cibi poco "lavorati".

Purtroppo certi alimenti sono comparsi da troppo poco tempo sulle nostre tavole e non abbiamo fatto ancora in tempo ad "evolvere" le nostre capacità di assimilarle. Ad esempio l'idrogenatura dei grassi è un processo chimico che denaturalizza l'olio per renderlo un grasso, un solido... Di certo una cosa denaturata non può essere naturale e quindi potenzialmente pericolosa per i nostri stomaci e non solo...

La dieta mediterranea, giapponese, vegetariana sarebbero dunque "tutte sane". Possibile che gli Italiani, il popolo che si autodefinisce mediterraneo, non riesca a seguire quello che ha inventato? Predica bene ma razzola male?

In estrema sintesi bisogna controllare le calorie e mangiare cibi migliori, ciò riduce il rischio di malattia. E' dimostrato che nelle zone più povere di Paesi "sviluppati" la popolazione è sempre più obesa.

Come mai? Se devo sfamare tante bocche ma ho pochi soldi, che faccio? Compro alimenti a basso costo... E per vendere alimenti a basso costo, quanto costano le materie prime? Pochissimo... E la loro qualità?

Uno studio ha svelato come seguendo quattro semplici passi si può vivere di più:

1. verdura e frutta sufficienti a garantire oltre 50 micromole di vitamina C nel sangue (gli italiani non arrivano a 200 grammi di frutta e verdura al giorno)
2. niente fumo
3. consumo moderato di alcol (massimo 2 bicchieri al dì)
4.  moderata attività fisica (ottimale 30 minuti al giorno)

Fondamentale è puntare sui bambini. In Italia, abbiamo i pargoli più ciccioni d'Europa: un bambino su 3, fra 6 e 9 anni, è in sovrappeso o obeso e questo grazie a fast food, mancata educazione alimentare e continua pubblicizzazione di merendine e bibite zuccherate.

E nemmeno i succhi di frutta si salvano! Molti succhi infatti contengono zuccheri aggiunti... Ci vendono meno frutta ma più zucchero!

Per ogni dollaro speso in informazione, ce ne sono mille spesi dalla contro-informazione dell'industria alimentare.

Anche da qui deriva l'attuale epidemia di obesità e l'esplosione dei costi sanitari: in Usa sono passati da 250 miliardi di dollari nel 1980 ai 2.500 miliardi, e nel 2018 toccheranno i 4.400 miliardi.

Per ogni euro speso in prevenzione se ne risparmierebbero tre in cure.

Si ipotizza che alcuni gruppi abbiano interesse a curare piuttosto che prevenire...

per maggiori info visitare

http://archiviostorico.corriere.it/2010/novembre/17/Zuccheri_grassi_tempesta_perfetta_del_co_9_101117030.shtml

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perchè la CHIA come fonte di omega3?



Forse molti di voi si saranno chiesti come mai un sito dedicato alla CHIA...

Ebbene finalmente avrete la risposta!

Come sempre più occidentali, sono io stesso una vittima delle cattive abitudini alimentari, ma il motivo che mi ha spinto a cercare una fonte migliore, economica, ma soprattutto sicura di omega3, è stata l'oggettiva necessità di un parente e di un amico, affetti rispettivamente da una malattia rara dei reni e dalla sclerosi multipla...

Entrambi stavano assumento omega3 da concentrati di olio di pesce, ma si lamentavano spesso della difficoltà di assunzione (odore e sapore sgradevole) e dei timori, legittimi, legati all'eventuale presenza di metalli pesanti...

e tutti noi sappiamo che il pesce di mare, alla base dei preparati commerciali di omega3, potrebbe provenire da aree contaminate da fuoriuscite di petrolio, inquinamento ambientale, radioattività ed altre fonti di sostanze nocive che si potrebbero accumulare nelle carni e negli organi del pesce che poi dovremmo consumare, indirettamente, sotto forma di integratori alimentari...

Mi sono posto la seguente domanda: esisterà al mondo una fonte sicura, abbondante ed economica di omega3?

Dopo una ricerca approfondita ho trovato informazioni sulla Salvia Hispanica, nota come CHIA e cercando altre informazioni ho recuperato una tabella ( fonte Nutritional Science Research Institute - NSRI ) di cui vi fornisco una rapida interpretazione:

di tutte le fonti, solo la CHIA è utilizzata da millenni dagli esseri umani (testimonianze parlano di utilizzo già dagli aztechi), mentre l'olio di pesce assieme ad alghe e olio di lino sono alimenti relativamente nuovi, introdotti cioè solo nel corso del secolo scorso.

è assente nella tabella il pesce fresco, che però ripresenta il problema della presenza di metalli pesanti, le potenziali allergie, la difficoltà di approvvigionamento, la non ammissibilità per vegetariani e vegani e, non per ultimo, l'elevato costo in rapporto con il contenuto di omega3.

inoltre la concentrazione di acidi grassi omega3, sul totale dell'olio contenuto, è nettamente superiore nella CHIA, che vince anche nel confronto sul contenuto (bassissimo) di grassi saturi (nocivi) in due casi su tre, inoltre non contengono il pericolosissimo colesterolo a bassa densità (LDL), non è tossica per la salute e, a differenza dell'olio di lino, non è sospettata di agire come ormone e quindi non è potenzialmente cancerogena.

inoltre la CHIA, a differenza degli altri prodotti, contiene grandi quantità di AMINOACIDI (anche rari), VITAMINE, SALI MINERALI, ANTIOSSIDANTI

non per ultimo, non presentano lo spiacevole sapore di pesce e quindi possono essere assunti anche quando non abbiamo una mentina a portata di mano...

L.R

Dosaggi giornalieri consigliati di Omega3

Così come voi, anche io ero curioso di capire la quantità giornaliera da assumere per contrastare gli effetti di un'alimentazione irregolare e potenzialmente nociva...

Mi è venuto incontro il libro di Barry Sears - "Magri per sempre" che fornisce molte informazioni nutrizionali utili e propone, come bacchetta magica o panacea per tutte le malattie croniche legate all'alimentazione (sovrappeso, obesità, diabete di tipo II, cardiopatie e malattie cardiovascolari), l'assunzione di omega 3 ad alto dosaggio...

Di seguito vi propongo una versione semplificata della tabella:

CONDIZIONE CLINICA                                                         DOSAGGIO QUOTIDIANO CONSIGLIATO

assenza di malattie croniche                                                 2,5 g
presenza di malattie croniche (vedi sopra)                            5,0 g
dolori cronici                                                                          7,5 g
disfunzioni neurologiche                                                       10  g

Vi ricordiamo che 100g di ChiaSeedEurope contengono circa 20g di omega3 (EPA e DHA) quindi a seconda della categoria di appartenenza si ipotizzano (vedi tabella) dosi consigliate di 12,5g - 25g - 37,5g - 50g al giorno di Semi di Chia.
Leggere le AVVERTENZE prima di passare ad integrazione con semi di Chia ad alto dosaggio.

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L.R